Domande a pag. 15

 1) Quali sono le caratteristiche del principio secondo Anassimandro?

Secondo Anassimandro la nascita delle cose avviene quando dalla base comune e indistinta (l’infinito) si distaccano i contrari (ad esempio il caldo e il freddo, il leggero e il pesante, il giorno e la notte…).            Il processo di nascita è, dunque, un processo di separazione e differenziazione delle cose determinato da un movimento incessante

2) Perché tale principio non può essere uno degli elementi naturali?

Il principio di tutte le cose non può essere alcun elemento naturale; sarebbe logico, infatti, assumere come principio primo e immutabile di tutte le cose, che mutano e si trasformano continuamente, una di esse. Occorre individuare come “sostrato” (cioè come fondamento) un principio del tutto differente, che abbia le caratteristiche dell’infinità e dell’eternità. Tale principio è l’apéiron.

3) Spiega il significato del termine archè, riportando anche alcune parole dell’uso attuale che sono riconducibili alla medesima radice etimologica.

La parola greca Archè che significa “principio”. E’ stato introdotto in filosofia da Anassimandro. In questa unità viene inteso come l’elemento base da cui si è originato il mondo (e ogni altra cosa). Il principio rappresenta la materia di cui sono fatte le cose, ma anche la forza che le ha generate e la legge divina ed eterna che presiede al loro ordine.

4) L’Apeiron di Anassimandro ha caratteri divini, essendo infinito, immutabile e indistruttibile. Perché, a tuo avviso, nonostante ciò la dottrina di Anassimandro si differenzia radicalmente dalle tradizionali visioni religiose dell’antichità, che ponevano gli dei all’origine dei fenomeni dell’universo?