Domande a pag. 96

1) In che senso, per Protagora, l’uomo è la misura di tutte le cose? 
Per Protagora l’uomo è la misura di tutte le cose in quanto esso ha punti di vista soggettivi, la sua percezione della realtà dipende dalla conformazione mentale e valuta le cose a seconda delle abitudini e cultura di appartenenza. Definisce l’uomo il criterio di giudizio della realtà o irrealtà delle cose. 

2) Come viene intesa la verità dal filosofo di Abdera? 
Protagora ha una visione relativistica: non esiste una verità assoluta. Ritiene che la verità sia relativa, in quanto non c’è una legge naturale o universale che stabilisce giusto/sbagliato, bene/male.

3) A quale fine deve tendere l’insegnamento sofistico? 
Fine principale: il sapere, unico fondamento della virtù: capacità di vivere in società che comporta una padronanza ampia e sicura del linguaggio e della parola.

4) Quale visione della cultura emerge nel dialogo Protagora?
Emerge l’idea che tutti siano dotati della virtù politica e che possano perfezionarla con l’educazione.