Aristotele

 

"Se si deve filosofare, si deve filosofare e se non si deve filosofare, si deve filosofare; in ogni caso dunque si deve filosofare. Se infatti la filosofia esiste, siamo certamente tenuti a filosofare, dal momento che essa esiste; se invece non esiste, anche in questo caso siamo tenuti a cercare come mai la filosofia non esiste, e cercando facciamo filosofia, dal momento che la ricerca è la causa e l'origine della filosofia." 

Aristotele, Protrettico

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1. Aristotele: Il grande pensatore che ridefinì il ruolo della conoscenza filosofica


2. L'organizzazione delle scienze secondo Aristotele: Autonomia e contributo delle diverse discipline


3. Metafisica: La ricerca dell'essenza comune a tutte le cose


4. Il problema del divenire: Il cambiamento come passaggio da un tipo di essere a un altro


5. La fisica di Aristotele: Finalità e causalità nel mondo naturale


6. Il cosmo aristotelico: Un sistema ordinato e completo


7. Tempo, eternità e ciclo della vita nell'universo aristotelico


8. L'anima secondo Aristotele: Funzioni e connessione con il corpo


9. La conoscenza e l'intelletto umano: Sensi, mente e potenzialità


10. Etica e politica aristoteliche: Felicità individuale e collettiva nella vita cittadina

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Aristotele, uno dei massimi pensatori di tutti i tempi, ha ridefinito il ruolo della conoscenza filosofica, liberandola dai vincoli politici e identificandola come una conoscenza disinteressata della realtà in tutti i suoi aspetti.


Il suo progetto filosofico consisteva nella costruzione di un'enciclopedia del sapere, che spiega l'emergere delle conoscenze specialistiche. Aristotele cercava di far riconoscere l'autonomia delle diverse discipline scientifiche, sostenendo che ognuna di esse ha un oggetto di studio, un metodo e dei fini specifici. Questo rappresenta una differenza fondamentale rispetto alla filosofia di Platone, il suo maestro, che considerava l'idea del bene come principio fondamentale per interpretare la realtà.


Credeva che le conoscenze fossero collegate alla realtà delle cose, come un'immagine riflessa su uno specchio che rimanda alla sua fonte esterna. Le diverse scienze riflettono e sintetizzano l'ordine razionale del mondo, con i loro contenuti e principi. La filosofia aveva il compito di interpretare in modo unitario e razionale la realtà, rintracciando il senso comune nel discorso specializzato delle diverse discipline.


A differenza di Platone, Aristotele non considerava la dialettica come la scienza suprema e divina che tutte le altre discipline dovevano seguire. Per Aristotele, le scienze erano organizzate in modo lineare e orizzontale, evidenziando il cambiamento culturale e lo sviluppo del sapere scientifico e tecnico.


Quindi, mentre Platone concepiva le scienze come una struttura piramidale con la dialettica al vertice, Aristotele le immaginava come un'organizzazione lineare e orizzontale, dove ciascuna disciplina aveva la propria autonomia e contribuiva alla comprensione unitaria del mondo.


L'ORGANIZZAZIONE DELLE SCIENZE

Aristotele ha organizzato le scienze in base alla loro natura e scopo: la conoscenza disinteressata della realtà, l'orientamento dell'azione umana verso la felicità individuale e collettiva, e la creazione artistica e tecnica. Questa organizzazione riflette la diversità delle discipline e il loro contributo alla comprensione globale del mondo.


disegno per l'organizzazione delle scienze comprende tre grandi aree:


1. Scienze teoriche o conoscitive:

Queste scienze perseguono la conoscenza disinteressata della realtà. Comprendono la matematica, la fisica e la filosofia prima. La matematica si occupa delle quantità, mentre la fisica studia gli enti naturali soggetti al movimento e al divenire. La filosofia prima esplora le caratteristiche universali dell'essere in quanto essere.


2. Scienze pratiche:

Queste scienze riguardano l'azione morale, tipicamente umana. L'etica si concentra sulla condotta individuale e cerca di guidare l'individuo verso la felicità personale. La politica si occupa delle strutture della società e delle forme di governo, al fine di promuovere la felicità collettiva.


3. Scienze produttive o poetiche:

Queste scienze riguardano l'arte e la tecnica. Comprendono le arti architettoniche, plastiche e figurative, la musica, la poesia, la danza e la retorica. Le opere prodotte in queste discipline possono esistere autonomamente rispetto al loro creatore e hanno un impatto duraturo nella storia e nella tradizione umana.


Le scienze teoriche perseguono una conoscenza rigorosa attraverso il metodo dimostrativo, che permette di raggiungere verità inconfutabili. D'altra parte, le scienze pratiche e produttive utilizzano metodi non dimostrativi e forniscono verità relative, valide in linea di massima ma con la possibilità di eccezioni.



METAFISICA

La metafisica è una disciplina filosofica che si occupa delle caratteristiche universali dell'essere. Platone riteneva che le idee fossero superiori alle cose e al mondo sensibile, mentre Aristotele ribaltò questa posizione, valorizzando il mondo sensibile e le cose che possiamo percepire attraverso i sensi.


Aristotele si chiese se fosse possibile dare un'interpretazione scientifica delle cose che sono mutevoli e soggette al cambiamento. La metafisica si concentra sull'essere in quanto essere, cercando di comprendere la natura fondamentale comune a tutte le cose.

Secondo lui, l'essere ha molti modi e aspetti. Le categorie sono i modi fondamentali in cui si può predicare l'essere delle cose. La sostanza è la categoria primaria e rappresenta l'individuo concreto, come un albero o una persona. Le sostanze prime esistono autonomamente e fungono da soggetti reali che ineriscono le varie proprietà.


Distingue le sostanze prime dalle sostanze seconde, che sono concetti universali come specie e generi, che non possono esistere indipendentemente dagli individui concreti.


L'essere non coincide con il mondo delle idee, ma è un insieme di sostanze individuali. Ogni sostanza è un'unione indissolubile di forma e materia. La forma rappresenta la natura intima di una cosa e specifica il modo di essere di quella cosa. La materia è l'elemento materiale che viene plasmato dalla forma.


La sostanza, per Aristotele, è un sinolo di materia e forma, ma prevale soprattutto la forma perché è ciò che fa sì che una cosa sia quella cosa. La sostanza è ciò che permette di identificare l'essenza di un individuo, mentre gli accidenti sono qualità che possono essere riferite alla sostanza, ma non ne modificano l'essenza.


Il problema del divenire, riguarda il concetto di cambiamento e trasformazione delle cose. Secondo Aristotele, il cambiamento non implica una transizione da "essere" a "non essere" o viceversa, ma piuttosto un passaggio da un tipo di essere a un altro all'interno dell'oggetto stesso.


Questo passaggio avviene tra la potenzialità dell'essere e l'atto dell'essere. Durante il cambiamento, c'è qualcosa che rimane costante, che è l'essenza o la sostanza primaria dell'oggetto, e qualcosa che cambia, che è la materia. Ad esempio, un seme ha la potenzialità di diventare un albero, quindi l'essenza di "pianta" rimane, ma la forma cambia da seme ad albero.


Nel processo di trasformazione, la forma rappresenta l'elemento attuale e permanente delle cose, mentre la materia è l'elemento indeterminato che ha la potenzialità di assumere una forma. La sostanza, quindi, è la combinazione indissolubile di materia e forma.


Secondo Aristotele, l'atto precede la potenza, il che significa che l'attualizzazione di una potenzialità richiede un essere attuale come causa. Tutto ciò che è in potenza ha la possibilità di diventare, e tutto ciò che è attuale è contemporaneamente potenziale per una forma successiva.


Individua due estremi della potenzialità e dell'attualità: la materia prima, che è completamente priva di forma e attualità, e le materie seconde, che sono già differenziate e hanno una forma specifica, come il legno o il metallo.

Inoltre,  riconosce l'esistenza di una forma pura, che rappresenta l'attualità e la perfezione assolute della sostanza. Questa forma pura coincide con Dio ed è oggetto della teologia.

Nel contesto della fisica, Dio e l'anima, Aristotele considera lo studio del mondo fisico come parte delle scienze teoriche, insieme alla matematica e alla filosofia prima. Contrariamente a Platone, Aristotele eleva il mondo naturale come oggetto di ragionamento affidabile.


La fisica di Aristotele è qualitativa e tiene conto delle proprietà essenziali delle sostanze, cercando una finalità in ogni processo dell'universo. Questa visione finalistica della natura sostiene che ogni cosa avvenga per uno scopo specifico.

Identifica quattro tipi di cause per spiegare i fenomeni: la causa materiale (la materia di cui una cosa è fatta), la causa formale (la forma o l'essenza che fa sì che una cosa sia ciò che è), la causa efficiente (la forza che genera il cambiamento) e la causa finale (lo scopo o la finalità del processo).


La causa finale è considerata la più importante, in quanto tende a coincidere con la forma stessa. Secondo Aristotele, la natura agisce sempre con uno scopo e ogni processo fisico o biologico segue una legge interna finalistica. Tuttavia, Aristotele non nega la possibilità di eccezioni o di eventi non completamente determinati.


 classifica il movimento in quattro tipi: il movimento sostanziale (generazione e corruzione), il movimento qualitativo (mutamento o alterazione), il movimento quantitativo (aumento e diminuzione) e il movimento locale o traslazione (spostamento da un luogo all'altro).


Il movimento locale è il più fondamentale e gli altri tipi di movimento derivano da esso. Aristotele classifica anche le varie sostanze in base al tipo di movimento a cui tendono. Ad esempio, il fuoco tende a salire verso l'alto, l'acqua e la terra tendono a scendere verso il basso.


La teoria dei luoghi naturali di Aristotele sostiene che ogni elemento ha un luogo naturale a cui tende e che se viene rimosso da quel luogo, tenderà a tornarvi. Questa teoria dipende dalla visione finalistica della natura, in cui ogni elemento ha un posto ben definito e un movimento specifico.



Il cosmo è un sistema ordinato e compatto, senza spazi vuoti, ed è finito e completo. Ha un centro, la Terra, e un confine rappresentato dal cielo delle stelle fisse. Tutto ciò che esiste nell'universo ha una causa e uno scopo. Il mondo celeste, composto di etere, si muove con un movimento circolare eterno, mentre il mondo terrestre è composto da quattro elementi e soggetto a movimenti locali rettilinei, generazione e corruzione.


Il tempo e l'eternità svolgono un ruolo importante nell'universo aristotelico. Mentre la vita dell'universo è eterna e non ha né inizio né fine, le vite individuali seguono il ciclo di nascita, crescita, declino e morte.


Aristotele immagina l'universo come una grande sfera in movimento, con i corpi celesti che ruotano in sfere concentriche. Esistono 55 sfere eterne, la più piccola delle quali è interna e la più grande è quella delle stelle fisse.


Secondo lui, il movimento dell'universo è causato da una sostanza immutabile ed eterna chiamata Dio. Questa entità divina non è una persona né un essere assoluto o buono come nelle religioni monoteiste. Dio è il principio supremo dell'universo e la causa del suo movimento e cambiamento.


L'anima, è il principio di vita delle cose animate ed è strettamente legata al corpo. L'anima ha tre funzioni: vegetativa, sensitiva e intellettiva. La funzione intellettiva è quella che permette di pensare, ragionare e dirigere le altre forme di vita ed è unica degli esseri umani.


Secondo lui, la conoscenza nasce dai sensi, che forniscono la materia da elaborare e strutturare nella mente umana. L'intelletto umano è sia passivo che attivo, e attraverso l'azione dell'intelletto attivo, la mente umana può realizzare le potenzialità dell'intelletto passivo.


Aristotele distingue tra etica e politica come scienze pratiche. L'etica si occupa della ricerca della felicità, considerata il fine supremo e il bene sommo. L'etica aristotelica non si basa su principi astratti, ma tiene conto delle situazioni reali e dei costumi dei popoli. L'etica non fornisce conclusioni assolute, ma orientamenti basati sulla ricerca del giusto mezzo.


L'etica e la politica aristoteliche sono influenzate dalla visione di una società moderata e dalla vita cittadina nella polis. Aristotele promuove uno stile di vita moderato e pragmatico, evitando gli estremismi e cercando di massimizzare le risorse sociali umane disponibili.