Domande pag. 11

  1) Su quale oggetto di studio si concentra principalmente la riflessione dei filosofi ionici?

La riflessione dei filosofi ionici si basa sul racconto di un saggio indù che esponeva la sua dottrina sull’universo narrando che il mondo si regge sulla schiena di un immenso elefante, una donna, insoddisfatta della spiegazione, gli chiede su cosa si poggia l’elefante.  Lui le risponde che l’elefante si poggia su un’immensa tartaruga. Ma l’ascoltatrice, dimostrando un carattere autenticamente filosofico, replica chiedendo come si sostiene la tartaruga. Lui risponde dicendo che si regge grazie all’enorme ragno che le serve da piedistallo. Non sappiamo come abbia reagito la donna, ma senza dubbio avrebbe potuto insistere con le sue domande e mettere in difficoltà il saggio, pretendendo di sapere quale fosse il fondamento ultimo dell’universo. Il racconto ci serve per introdurre un argomento di grande importanza per i primi filosofi, che, affascinati dallo spettacolo dei fenomeni naturali, cercano una risposta razionale a domande di questo tenore: 

  • Qual è l’origine dell’universo? 
  • Come si spiega la vita sulla terra? 
  • Perché le cose sono come sono e accadono come accadono?

2) qual’è il significato del termine Archè?

La parola greca archè significa “principio“. Sembra che, come termine specifico, sia stato introdotto in filosofia da Anassimandro. Viene inteso come l’elemento base da cui si è originato il mondo (e ogni altra cosa). Il principio rappresenta la materia di cui sono fatte le cose, ma anche la forza che le ha generate e la legge divina ed eterna che presiede al loro ordine.

3) Sulla base di quali presupposti Talete arriva a formulare l’ipotesi che l’acqua sia all’origine di tutte le cose?

Talete pensava che il principio primordiale fosse l’acqua, sulla base dell’osservazione e del buon senso che mostrano come ogni cosa vivente sia intrisa di questa sostanza. Probabilmente l’esperienza originaria dell’acqua a cui Talete fa riferimento è quella del parto, dato che il neonato viene alla luce “rompendo le acque” che lo hanno accolto per nove mesi. Una descrizione verosimile di quello che Talete doveva immaginare dell’universo è la seguente: all’inizio esisteva solo il grande oceano, da cui si è sviluppata la vita; successivamente si sono originati la terra e corpi celesti. Il mondo, come un disco piatto o un’enorme zattera, fluttua sulle acque del mare. L’acqua è, pertanto, l’elemento fondamentale, ossia il principio di tutte le cose, e tutte le cose vi faranno ritorno quando periranno.